Medioevo e i suoi rimedi


Durante il Medioevo, non fu fatto alcun progresso significativo riguardo alla tubercolosi. Nell'Ungheria medioevale uno scritto tratto da uno dei processi dell'inquisizione del dodicesimo secolo conteneva un'estesa spiegazione delle cause della malattia. Il pagano giudicato affermava che la tubercolosi fosse prodotta quando un demone con sembianze di un cane occupava il corpo di una persona e cominciava a mangiare i suoi polmoni. Quando la persona posseduta tossiva, allora il demone stava abbaiando, e avvicinandosi al suo obiettivo, uccideva la vittima.

IL TOCCO CHE GUARIVA

Con la diffusione della Cristianità, i monarchi erano visti come una figura religiosa con poteri magici e curativi. Sia in Francia sia in Inghilterra si credeva che la tubercolosi potesse essere guarita con l'imposizione delle mani da parte di persone sacre, i Re. 

Con il termine "tocco" si intendeva in particolare il tocco della scrofola, con cui i medici designavano l'adenite tubercolare, ossia l'infiammazione delle linfoghiandole causate dai bacilli della tubercolosi.
In Francia le scrofole erano correntemente chiamate "mal du Roi"; 
in Inghilterra erano dette "King's Evil": i Re, mediante il semplice tocco delle loro mani, compiuto secondo i riti tradizionali,pretendevano di guarire gli scrofolosi.

Tra il 900 e il 1300 la Terra si riscaldò di circa 1,7 centigradi, secondo calcoli recenti. Gli scienziati hanno definito quel periodo – uno dei più favorevoli della storia umana – il migliore in assoluto del Medioevo dal punto di vista climatico. L'incremento nella produzione di derrate alimentari, secondo molti studiosi, si dovette agli inverni più miti e alle stagioni più lunghe, che consentivano più di un raccolto. Le zone più fertili furono meno colpite da alluvioni e siccità (le precipitazioni aumentarono, ma l'acqua evaporava prima). Il tasso di mortalità scese in molte aree, sia per la maggior disponibilità di cibo sia perché le persone trascorrevano meno tempo ammucchiate in capanne umide e piene di fumo che favorivano la diffusione della tubercolosi pleurica e di altre malattie infettive.


ALTRI RIMEDI

Tra i possibili rimedi medievali possono essere ricordati:

BISTORTA (Polygonum bistorta):la pianta veniva impiegata nella lotta contro le malattie polmonari ed in particolare come tonico preventivo della tubercolosi.

CAMOMILLA: veniva coltivata non solo come uso medicinale, ma anche per proteggere l’orto stesso da eventuali malattie: una consuetudine in quei tempi, funestati da malattie infettive, era quella di cospargere quest’erba sul pavimento o di bruciarla lentamente sulla brace del camino come l’incenso, questo sarebbe servito per allontanare le infezioni della tubercolosi o della peste. 

Nel secolo XVI si trovano i primi concetti sulla predisposizione, sulla ereditarietà e sul contagio tubercolare. 
Interessante è la teoria di Gerolamo Fracastoro, assertore dell'esistenza di semi contagiosi invisibili ad affinità elettiva per il polmone. 
Giovan Battista Montano (1488-1550), insegnante di medicina nello studio di Pavia, affermava che è pericoloso sputare nell'ambiente, essendo persino possibile, ponendo il piede nudo sull'escreato di un tisico, contrarre la malattia. 
La scoperta dell'agente patogeno (R. Koch, 1882) e l'ideazione del pneumo-torace artificiale terapeutico (C. Forlanini, 1888) segnavano due tappe fondamentali nella conoscenza della malattia e della sua terapia.

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